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La questione delle ferrovia Roma Laziali - Giardinetti

Lo storico trenino della Roma-Giardinetti, residuo della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone, che avrebbe compiuto cento anni nel 2016, anziché essere festeggiato e valorizzato, come nell'esempio del trenino del Renon o della Trento-Marilleva che hanno già compiuto il loro centenario ed hanno più o meno lo stesso scartamento, viene al contrario chiuso per un tratto ferroviario, dimenticato, smantellato. Per adesso il tratto dismesso è quello tra la fermata Centocelle e Giardinetti. Concordiamo sull'appartenenza a contesti territoriali diversi ma forse diversi sono anche quelli culturali e politici. Cerchiamo comunque di fare il punto della situazione e stimolare un dibattito che purtroppo, salvo smentite, in questo sito difficilmente avverrà.

Partiamo da alcune premesse: Roma è una delle città al mondo con il più alto tasso di motorizzazione e di conseguenza con un alto livello di traffico e inquinamento atmosferico al quale contribuiscono anche i bus a motore termico. Si è spesso parlato di cura del ferro come riequilibrio modale fra le varie modalità di trasporto. E' vero che il tratto Togliatti – Giardinetti del trenino (con 7 fermate) è sovrapponibile a quello della metro C (con solo 4 fermate) ed in questo caso il paragone con le ferrovie sopracitate non è corretto, lì non vi sono altre strutture ferroviarie in competizione. Però se questo è il preludio, come sembra, di un totale smantellamento della linea ferroviaria allora non ci siamo e non ci stiamo. Tra Parco di Centocelle e Termini Laziali (terminal ferrovie regionali) questo trenino è l'unico collegamento valido su ferro in sede protetta. Il punto centrale è infatti cosa fare di tutta la sede protetta da Roma Laziali a Giardinetti.

L'unica cosa sensata ed in sintonia con quanto di solito si fa in altre città del mondo è potenziare e migliorare il servizio su ferro. Trasformare il trenino, mantenendo anche lo stesso scartamento, con materiale rotabile a pianale ribassato per agevolare come nei tram la salita e la discesa. Stabilire la precedenza ASSOLUTA negli incroci semaforici (anche per educare gli automobilisti a dare sempre la precedenza ai mezzi pubblici su ferro) con opportuni interventi tecnici ai semafori. Queste potrebbero essere ottime lungimiranti soluzioni anche nell'ipotesi minimale di attestazione a Parco di Centocelle. Anche la Trento-Marilleva ed il trenino del Renon hanno sempre la precedenza regolata da passaggi a livello con sbarre ma lì non siamo certamente in un contesto urbano.

Purtroppo però siamo nella città che ha smantellato una gloriosa rete di filobus, tagliato linee di tram realizzandone pochissime e come ammesso dagli stessi amministratori pubblici sono stati realizzati zero chilometri di corsie preferenziali negli ultimi anni. La regione è poi quella che ha cancellato la ferrovia Roma-Fiuggi e ospita nel tratto iniziale verso l'Abruzzo la ferrovia più lenta d'Italia. La città sembra poi che non abbia una programmazione nel trasporto pubblico, una propria visione, un progetto. Procede per rattoppi, proclami, smentite. Se era in progetto l'attestazione della Roma-Giardinetti a Parco di Centocelle perché non si è provveduto per tempo all'allineamento della fermata con relativa banchina, nella direzione Roma-Giardinetti, con quella nella direzione opposta, ben più accessibile e comoda per l'utenza nello scambio con la metro C? La si è lasciata invece disallineata e scomoda oltre l'incrocio con viale Palmiro Togliatti. Al momento non si conosce il preciso progetto d'interscambio a Parco di Centocelle tra le due linee su ferro che attualmente con l'ultima fermata del trenino posta a Centocelle non hanno pià alcun punto di scambio in comune. Altro esempio di pressappochismo è stato quello offerto dalla fermata di scambio al Pigneto tra la metro C e la navetta 50. L'utenza, causa una discarica rifiuti con relativi cassonetti posta sul marciapiede nel percorso di scambio, era costretta nell'indecoroso spettacolo ad occupare la sede stradale con rischi e pericoli per la propria incolumità. Dopo qualche tempo, evidentemente per le proteste compresa la nostra, la postazione dei cassonetti è stata spostata. Quest'ultimo rappresenta il perfetto esempio per il quale la città, con un duro colpo alla sua immagine, era finita sulla stampa internazionale per le note vicende dell'inefficienza dei trasporti pubblici e della gestione dell'immondizia. Non dimentichiamo poi tutta la vicenda della metro C tra costi, ritardi di realizzazione e cambi di progetto.

Da queste premesse si stenta a credere in soluzioni utili alla cittadinanza e ai sempre più delusi turisti. Si teme che la sede protetta della ferrovia Roma-Giardinetti possa fare la stessa fine di quanto avvenuto in altre parti d'Italia con le ferrovie abbandonate. Ma ancora peggio sarebbe allargare la sede stradale della Casilina al traffico veicolare, soluzione che come noto aumenta il traffico veicolare anziché diminuirlo.

Cosa fare allora? Corsie preferenziali per i bus? Filobus? Tram? Pista ciclabile? In attesa che il Comune di Roma si pronunci a voi la parola.

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Commenti: 1
  • #1

    Francesco (lunedì, 24 agosto 2015 09:15)

    cura del ferro! riqualificazione della Roma-Giardinetti... o Termini-Parco di Centocelle e sviluppo del progetto che vuol portare il trenino verso l'Anagnina per poi passare per Tor Vergata, Università, PTV e arrivare a incrociare metro C a Torre Angela! E avvicinare effettivamente a Termini il trenino... concordo sul treni a pianale ribassato per facilitare salita e discesa. Quanto al tratto di Casilina che perde il trenino - purtroppo - corsia preferenziale - a tutti gli effetti... incroci compresi - e ciclabile che porti sino all'innesto con il GRAB (mi pare Casilina altezza villa de Sanctis)... così che chi si muove solo in bici per andare verso il centro (per lavoro o altro) o altrove, possa avere un percorso certo fluido e sicuro!