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Roma, mobilità e turismo.

Se digitiamo tre semplici parole chiave su Google quali "collegamenti aeroporti Londra" e "collegamenti stadio Londra" e proviamo poi a digitare le stessi frasi sostituendo Londra con Roma, dai risultati ottenuti, apparirà con tutta evidenza l'enorme distanza che separa le due città in termini di mobilità.

Se poi interroghiamo Google Maps sui collegamenti pubblici di questi con le principali stazioni ferroviarie urbane altrettanto evidente apparirà la netta superiorità di Londra, una città che possiede ben 5 aeroporti e 6 stadi di calcio, sia gli uni che gli altri ben collegati con linee ferroviarie o metropolitane.

Cosa dire allora dell'aeroporto di Ciampino dove non è previsto un percorso pedonale che consenta di raggiungere agevolmente la stazione ferroviaria? Tanto più che la distanza da percorrere sarebbe di un chilometro e mezzo e pertanto le uniche possibilità per raggiungere sia la stazione ferroviaria che il capolinea della metropolitana A ad Anagnina sono costituite dai bus. Sull'aeroporto di Ciampino, dedicato ai voli low cost, c'è comunque da aggiungere la sua insostenibilità ambientale per la sua vicinanza al centro abitato e conseguenti alti livelli di inquinamento acustico.

Con tutta evidenza Londra, a differenza di Roma, ha sviluppato la sua mobilità insieme ad una strategica visione del trasporto pubblico e delle sue infrastrutture con l'ulteriore consapevolezza che mobilità e Turismo sono in stretta connessione, ma noi (io) aggiungiamo che oltre ad esserlo fra loro lo sono anche con lo sviluppo, il lavoro e la salute.

 

Nel programma dei  M5S per Roma riassunto in 21 punti, il punto 13 si poneva l'obiettivo di ridurre lo squilibrio modale nella mobilità con più mezzi pubblici e meno auto mentre il punto 21 poneva l'obiettivo di fare di Roma la prima città al mondo per flusso di turisti stranieri nella considerazione che il Turismo è la prima risorsa della capitale.

Inoltre la necessità e l'urgenza di intervenire con seri programmi sulla mobilità trae ulteriore motivazione dalla considerazione che l'Italia è in infrazione nella UE per la qualità dell'aria con pesanti ricadute sulla salute pubblica (che nei numeri e nei dettagli sono spiegati in altre sedi) e tra le principali cause di tale situazione annoveriamo l'intenso traffico veicolare e gli alti tassi di motorizzazione delle nostre città, con Roma tra le peggiori per gli alti livelli di biossido di azoto e delle polveri sottili.

Il rapporto Pendolaria 2016 non lascia spazio a indulgenti interpretazioni, né ad ulteriori indugi o rinvii: Roma, con i ritmi previsti dai finanziamenti necessita di 80 anni per raggiungere i livelli infrastrutturali su ferro della media delle altre città europee!

Non resta che sperare, nei realistici limiti delle possibilità, che gli impegni programmatici annunciati vengano mantenuti con il sostegno dei cittadini e di una rinnovata visione strategica della città. 

Intanto la domanda cruciale: quali dovranno essere i primi passi?

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