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Presadiretta

La puntata di ieri, splendida anche questa nell'evidenziare e mettere a fuoco i nodi centrali di questo paese, è direttamente collegata alla precedente. 

In un post ponevo le domande: Perché nella regione più verde d'Europa, con ben tre parchi naturali (tra i quali quello oggetto del Vostro servizio), troviamo una "Strada dei Parchi" ma non una valida, efficiente e più sostenibile "Ferrovia dei Parchi"?

Perché nelle infrastrutture del trasporto si privilegia un insostenibile consumo di suolo prevalentemente autostradale mentre si lasciano a binario unico ed in condizioni pietose molte ferrovie regionali?

Ecco, le risposte le ho avute dalla puntata di ieri dove qualcuno ha detto che sono determinati poteri a decidere cosa e dove costruire sul territorio.

Con la puntata di ieri abbiamo le risposte anche per Licata, il comune con 17mila immobili irregolari e con amministratori pubblici intimiditi e minacciati di morte, dove infatti l'ex sindaco afferma: "Questa intimidazione è il segnale chiaro, inequivocabile, che le istituzioni devono iniziare a fare squadra e che la politica deve tornare a governare il territorio e non andare alla ricerca del consenso. Non si possono lasciare i sindaci da soli a porre rimedio a 30 anni di abbandono del territorio". 

Il dissesto idrogeologico con conseguenti frane, smottamenti, alluvioni , stragi di vite umane, non si inquadra perfettamente nella puntata di ieri?

Forse anche il mio caso di invivibilità residenziale in un quartiere periferico di Roma, trova spiegazione e indicazioni di soluzione nella puntata di ieri.

Una situazione di invivibilità che trova origine dall'autorizzazione del comune a costruire un grande distributore di carburanti fossili con annessi compressori di Gpl e metano per autotrazione (una struttura funzionale al trasporto privato in una città con alti tassi di motorizzazione), a ridosso di abitazioni acquistate come prima casa sostituendo un'area verde ed alberata che dava pregio ambientale con una isola di calore cementata le cui conseguenze sono facili da immaginare: inquinamento acustico per effetto dei compressori vicinissimi alle abitazioni, dispersione di gas che spesso impediscono l'apertura delle finestre, aumento dell'inquinamento atmosferico da traffico e COV, diminuzione del valore degli immobili oltre al danno paesaggistico. 

Il nodo centrale insomma è nel Governo del Territorio. Finché il territorio è in mano a poteri ed interessi che non rappresentano l'intera cittadinanza e nulla hanno a che fare con il bene comune, non vi potrà mai essere nessuna garanzia di legalità, sicurezza, vivibilità e sostenibilità nello sviluppo sia dei territori che delle città.

Nella puntata si è visto un coraggioso imprenditore dire: "Lo stato siamo noi, cominciamo a fare!".

Ecco, servono risposte corali espresse da una comunanza di cittadini, non bastano le risposte individuali. La politica libera e sovrana deve tornare a governare il territorio nell'interesse di tutti i cittadini, del capitale umano e naturale, e della nostra stessa sopravvivenza.

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