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Parole parole parole soltanto parole

Nel nostro Paese si fa un gran parlare della ripartenza del turismo come risorsa da rimettere in gioco dopo il lockdown. Non solo, ma si mette in pista anche il bonus vacanze e nelle nostre orecchie ancora echeggiano i proclamati impegni del governo al new green deal, agli investimenti sul ferro per il trasporto pubblico, magari con i finanziamenti europei del Recovery Fund che oltretutto sarebbero vincolati a progetti di sviluppo sostenibile: la Next Generation. Si vuole insomma far ripartire il turismo, ma il punto è COME? 

 

Osserviamo intanto che in Svizzera il trasporto pubblico, anche nell'ottica di una promozione turistica sostenibile (come del resto è una loro decennale tradizione), è ripartito con tutta l'offerta pre-Covid, e soprattutto, quello che più conta, con tutta l'efficienza dell'integrazione modale garantita non dal caso, ma da precisi impegni e accordi a livello confederale per i quali sono previsti tavoli di concertazione di orari e servizi fra tutti i gestori e le aziende di trasporto pubbliche e private.

Ebbene, qual'è la novità italiana? In un paese che dichiara la sua vocazione turistica e a livello centrale, regionale e locale, promuove il turismo interno, quali sono le offerte messe in campo per un turismo sostenibile?

Se ci riferiamo al centro Italia, in particolare ai collegamenti tra la capitale e le località turistiche del Parco Nazionale d'Abruzzo, la risposta è ZERO!

Da Roma a Pescasseroli, o Villetta Barrea o altro paese e località del prestigioso Parco nazionale, l'integrazione modale è sempre stata precaria se non del tutto inesistente, ma oggi nella fase 3 della ripartenza turistica è addirittura ENORMEMENTE PEGGIORATA!

Da Roma non vi è nessun bus che offra interscambio con quelli che da Avezzano raggiungono poi il Parco. Come per la Transiberiana d'Italia (stazione di riferimento Sulmona), si presuppone che il turista viaggi fino a destinazione con la propria auto contraddicendo platealmente tutti gli impegni sulla mobilità sostenibile, non siamo mica in Svizzera!

Per fare un esempio il bus della Sangritana che partiva da Roma alle 8:45 e arrivava ad Avezzano, piazza Kennedy, alle 10:05 consentendo lo scambio con il bus delle 11:00 per Castel di Sangro, adesso parte alle ore 8:00, un evidente miglioramento! Con un altro esempio il bus che ora parte alle 15:00 da Roma Tiburtina arriva ad Avezzano (16:40), esattamente cinque minuti dopo la partenza (16:35) del bus per Castel di Sangro. Non solo Trenitalia e TUA continuano ad ignorarsi, ora non si parlano nemmeno tra gestori della stessa Azienda! Infatti la Sangritana fa parte della TUA, ma quello che ancora più sconcerta è il mancato ruolo politico delle regioni sull'integrazione modale.

Non possiamo accettare situazioni del genere.

Attualmente (fase 3), per raggiungere dalla capitale il Parco Nazionale d'Abruzzo, diciamo Villetta Barrea, l'unica possibilità offerta dal trasporto pubblico, evitando eccessivi e incivili tempi di attesa per lo scambio ad Avezzano, è il treno regionale veloce delle 14:20 in partenza da Roma Termini con arrivo ad Avezzano alle 16:00 che consente lo scambio con il bus in partenza da Piazza Kennedy (adiacente alla stazione ferroviaria) alle 16:35 (arrivo Villetta Barrea 18:30 circa). Un'altra soluzione la mattina è quella con il treno regionale delle 8:10 a Roma Tiburtina e arrivo ad Avezzano alle 10:23 che consente la coincidenza del bus in partenza da Avezzano alle 11:00.

 

Al ritorno il bus proveniente da Castel di Sangro in passaggio a Villetta Barrea alle 10:15, con arrivo ad Avezzano alle 12:15 circa, trova come unica "coincidenza" per Roma il treno delle 13:20, ma sempre che questa corsa venga ripristinata, poiché al momento l'unica corsa disponibile per il ritorno sembra quella delle 7:12 con arrivo ad Avezzano alle 9:10 circa, poi un treno per Roma si troverà, magari con due ore di attesa se non si farà in tempo a fare i biglietti e salire sul regionale veloce delle 9:19. Finalmente l'integrazione modale? Ovviamente NO!

È semplicemente frutto del caso, non di una precisa regia politica di coordinamento modale, come al contrario avviene in Svizzera.

Sulla vicenda l'assenza della regione Abruzzo come anche della regione Lazio si fa sentire ed è illuminante dell'inesistente volontà politica di promuovere il trasporto pubblico in ambito turistico riconsegnando di fatto il paese al dominio indiscusso della motorizzazione privata e questo nonostante gli sbandierati proclami green. Non sarà il caso che oltre TsA anche qualche associazione ambientalista stigmatizzi prontamente e con forza questo indegno spettacolo? Dobbiamo sempre restare il Paese delle parole? Anche queste situazioni contribuiscono all'immagine del nostro Paese condizionandone la disponibilità di aiuti finanziari dei paesi nord europei.

CONCLUSIONI: La ripartenza turistica italiana è scollegata da qualsiasi idea o visione di integrazione modale.

Ovviamente in questa situazione il progetto TsA+card di Villetta Barrea non può che risentirne, restando ancora una volta del tutto ignorato, sia dalle istituzioni pubbliche che dalle associazioni ambientaliste o di turismo sostenibile, in perfetta coerenza con un Paese che sulla promozione turistica del trasporto pubblico non fa esattamente nulla, né con i fatti e nemmeno con le parole.

Intanto anche l'offerta del Pullman dei Parchi gestito dalla Sangritana non accenna a ripartire. Da consultazioni avute con la Sangritana sembra che l'Azienda sia in notevole difficoltà a sostenere questa iniziativa vista anche la scarsa domanda che non fa che ripercuotersi sull'offerta in un perdente circolo vizioso. Una riprova in più che il Pullman dei Parchi, in attesa degli annunciati miglioramenti ferroviari tra Roma ed Avezzano (sempre a parole), andrebbe promosso unitamente ad iniziative del tipo TsA+card a partire da quella di Villetta Barrea in cui la TUA ancora non dà alcuna riposta alla mia proposta di gratuità, con il riconoscimento della nostra tessera, sui brevi percorsi di collegamento proposti nell'incompiuto progetto TsA+card. L'idea insomma che il Turismo senza auto si possa sviluppare solo nell'integrazione di altre offerte e servizi riservati ai turisti senz'auto, la fidelity card!

Questa volta a titolo di confronto, oltre la solita virtuosa Svizzera, propongo un itinerario tutto italiano, dalla capitale verso nord e precisamente Monte Isola sul lago d'Iseo. Notate come in questo caso sembra tutto funzionare, anche l'integrazione modale, comprese le indicazioni di Gmaps sul trasporto pubblico.

Perché nel nostro Paese, al contrario di quello che avviene in Svizzera, la ripartenza turistica e della mobilità non viene vincolata ad una seria riprogrammazione (o meglio programmazione visto che non c'è mai stata) dell'integrazione modale?

gli esempi svizzeri

Testo tratto dai servizi di informazione ARCOBALENO (Maggio 2020)

 Offerta bus

«Per quanto riguarda le linee urbane e regionali su gomma, le modifiche effettuate mirano a mantenere buone coincidenze con i treni ai vari nodi d’interscambio. L’obiettivo è quello di offrire al cliente pendolare e all’utilizzatore occasionale una catena di trasporto di qualità. Per i dettagli rimandiamo alle apposite sezioni per le singole regioni.»

L'evidente indiscussa superiorità del servizio ferroviario nei confronti dei servizi su gomma

Ecco invece la situazione dei collegamenti ferroviari tra Avezzano e Sora e tra Sulmona e l'Aquila, tenendo comunque presente che sono linee ferroviarie con notevoli criticità, non elettrificate e a binario unico, eppure già più efficienti di vari servizi bus nell'offerta di corse.

Turismo senza Auto rilancia:

perché non riprendere quel progetto ferroviario di Erminio Sipari tra Avezzano e il Parco Nazionale d'Abruzzo? Magari anche a scartamento ridotto come i tanti esempi svizzeri o anche nostrani della Trento-Malé-Mezzana. 

Se si vuole veramente investire sulle risorse turistiche dell'Italia centrale e valorizzarle nel quadro di un green deal non sarebbe affatto un'idea peregrina, anche se al momento purtroppo lo è.

Ricordiamoci che solo le ferrovie sono in grado di garantire un efficiente trasporto delle bici, sulla ferrovia Trento-Mezzana un'intera carrozza è adibita allo scopo.

Ricordiamo che Erminio Sipari fu il fondatore del Parco Nazionale d'Abruzzo, a lui si deve quella moderna e anticipatrice visione del Parco a tutela di equilibri ecologici, ma con adeguate infrastrutture ferroviarie in funzione turistica.

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Commenti: 1
  • #1

    Francesco (martedì, 23 marzo 2021 19:19)

    Ottima fotografia della situazione. Mi chiedo: gli enti e gli organi ai quali ti rivolgi sono formati da persone che nessuno ha il coraggio di prendere a calci (in senso metaforico). Secondo me non è solo mancanza di coraggio: io penso che, chi dovrebbe prendere a calci non lo fa per il semplice motivo che, se fosse al posto degli amministratori, farebbe la stessa cosa NIENTE.