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I nodi vengono al pettine... della Santanchè

  1. Non c'è più il Trenino delle Dolomiti che nel 1956 fu un grado di trasportare fino a 7.000 passeggeri al giorno nella conca ampezzana.
  2. Manca del tutto la neve naturale e si ricorrerà a quella artificiale con ingenti consumi idrici ed energetici.
  3. Abbiamo invece la Santanchè che chiede l'Aeroporto con ampliamenti di arterie stradali per le automobili.

"molto delicata è la questione degli interventi infrastrutturali previsti per le Olimpiadi Invernali del 2026, con il centrosinistra che lamenta l’eccessiva concentrazione di progetti riguardanti il trasporto privato su gomma. Ne ha parlato nel corso del Consiglio comunale di Milano anche Marco Mazzei, ambientalista eletto con la lista civica di Beppe Sala, il quale oltretutto sottolinea come l’automobile sia una “ossessione morbosa” per il centrodestra, che nei progetti olimpici abbonda in “tangenziali, svincoli e varianti”, quando invece la soluzione migliore per avvicinare Milano alla Valtellina sarebbe potenziare la linea ferroviaria Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, una linea di Trenord (gestita da Regione Lombardia) su binario unico e sulla quale, aggiunge Mazzei, in Rete si troverebbero “terabyte di dati” con le lamentele degli utenti."

Estratto dall'articolo di Affaritialiani.it di cui al seguente link


Quando nel 1964, con la tipica saggezza italiana, la Ferrovia delle Dolomiti venne chiusa e smantellata, Daniela Santanchè aveva tre anni e chissà se i suoi genitori l'abbiano mai fatta salire sul trenino delle Dolomiti, ne dubitiamo anche se possibile.

Daniela Santanchè auspica invece, per le sue "amate" montagne cadorine, un aeroporto a Cortina, ma sono gli stessi albergatori a farle notare che apporterebbe solo ulteriore inquinamento acustico in aggiunta al già insostenibile traffico gommato.

Nessuno però ricorda che più di 60 anni fa il trenino delle Dolomiti, embrione della mobilità sostenibile, svolgeva egregiamente il suo compito pur nelle italiche insufficienze di investimenti e manutenzione che ne decretarono poi la sua soppressione come agnello sacrificale al nuovo idolo, l'automobile, sull'altare della motorizzazione di massa.

Ferrovia delle Dolomiti  (Pubblico dominio)
Ferrovia delle Dolomiti (Pubblico dominio)

Da Wikipedia (CC BY-SA 3.0)

Un ruolo fondamentale nelle Olimpiadi Invernali del 1956 fu senza dubbio giocato dalla Ferrovia delle Dolomiti, sia per il trasporto degli spettatori ma anche per quello degli atleti, dei giudici di gara, degli organizzatori e dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, che presenziò la cerimonia di apertura dei Giochi. Sebbene il numero di persone che assistevano alle gare e alle cerimonie olimpiche, a quei tempi, fosse di gran lunga inferiore a quello delle edizioni più moderne, il continuo flusso di visitatori impegnò molto il "trenino delle Dolomiti", che seppe trasportare anche 7000 passeggeri al giorno nella Conca Ampezzana.

L'importanza della linea ferroviaria delle Dolomiti fu anche incrementata dal fatto che la strada statale 51 di Alemagna fu chiusa al traffico, perché non adatta a sostenere un enorme flusso di veicoli, che avrebbero probabilmente creato code all'interno della città olimpica. In questo modo l'unica possibilità di arrivare alle piste o alle strutture sportive era con mezzi pubblici, primo fra tutti il treno delle Dolomiti.

Fu questo l'ultimo momento di gloria della ferrovia, che per far fronte al traffico previsto acquistò due nuovi convogli; l'officina di Cortina costruì altresì nuove carrozze e furono risanati venti chilometri di binario.

Ferrovia delle Dolomiti (WIKIPEDIA)


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